5/5

Carbone (PZ), panorama del paese

Carbone (PZ), panorama of the town

ITA Carbone

Fetching images...
rossometallizzato published on 01/01/2025 8:17 p.m.:
rossometallizzato

Carbone, città del Tartufo, in provincia di Potenza. Panorama del paese, fotografato nel 1985 e rifotografato nel 2025.
Il paese sorge nel medioevo attorno all'antico monastero basiliano detto di Sant'Elia fondato, secondo la tradizione, da san Luca abate intorno all'anno Mille: risale infatti all'anno 1041 il primo documento noto sul monastero in cui si insediarono i monaci bizantini provenienti dall'Oriente attraverso la Sicilia. Già nel 1167 l'abbazia dei Santi Elia ed Anastasio costituiva il baricentro del sistema basiliano dell'Italia meridionale alla guida dell'abate Bartolomeo. Nel XVII secolo il monastero fu affidato al cardinale Giovanni Battista Pamphilj (nel 1644 eletto come papa Innocenzo X). Fino al 1716 il monastero e la comunità carbonese furono ufficialmente nullius diocesis ("di nessuna diocesi"), dipendenti direttamente dalla Santa Sede di Roma; l'abbazia rimase attiva fino al 1809.[5]

Il comune salì alla ribalta regionale una prima volta nel 1806, con l'incendio da parte dei francesi, e poi, soprattutto, diventa tristemente famoso nel 1860 allorquando, al momento del plebiscito nazionale, si ribella e vengono bruciate le urne per il voto. Tale ribellione nel febbraio dell'anno successivo costa la fucilazione di alcuni giovani, accusati ingiustamente di essere renitenti alla leva e perciò condannati a morte, senza alcun regolare processo.

Carbone è un intimo paesino di montagna, con il suo centro storico che ha conservato gran parte degli aspetti urbanistici originari.

Puntellato da diversi edifici nobiliari di pregio, come Palazzo Castello, Palazzo De Nigris e Palazzo Castronuovo, il borgo antico è decorato anche da pregevoli portali litici, dimore gentilizie e graziosi vicoli e caratterizzato da case in pietra.

Da non perdere inoltre la chiesa madre (XVI sec.) intitolata a San Luca Abate e la cappella del convento di San Francesco.

Carbone, city of Truffles, in the province of Potenza. Panorama of the town, photographed in 1985 and rephotographed in 2025.
The town arose in the Middle Ages around the ancient Basilian monastery called Sant'Elia founded, according to tradition, by Saint Luke the Abbot around the year 1000: in fact, the first known document about the monastery in which the Byzantine monks from the East through Sicily settled dates back to the year 1041. Already in 1167 the abbey of Saints Elias and Anastasius constituted the center of gravity of the Basilian system of southern Italy under the guidance of Abbot Bartolomeo. In the 17th century the monastery was entrusted to Cardinal Giovanni Battista Pamphilj (elected Pope Innocent X in 1644). Until 1716 the monastery and the Carbonese community were officially nullius diocesis ("of no diocese"), directly dependent on the Holy See of Rome; the abbey remained active until 1809.[5]

The municipality rose to regional prominence for the first time in 1806, with the fire by the French, and then, above all, became sadly famous in 1860 when, at the time of the national plebiscite, it rebelled and the ballot boxes were burned. This rebellion in February of the following year cost the shooting of some young people, unjustly accused of being draft dodgers and therefore sentenced to death, without any regular trial.

Carbone is an intimate mountain village, with its historic center that has preserved much of the original urban aspects.

Dotted with several valuable noble buildings, such as Palazzo Castello, Palazzo De Nigris and Palazzo Castronuovo, the ancient village is also decorated with valuable stone portals, noble homes and pretty alleys and characterized by stone houses.

Also not to be missed is the mother church (16th century) dedicated to San Luca Abate and the chapel of the convent of San Francesco.

Tags

Show more

Visitors

177

Nearby before-and-after pictures


Fetching images...